domenica 29 marzo 2015

RECENSIONE "ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO"

Buongiorno a tutti e buona Domenica!
Oggi ho deciso di non pubblicare il "Ricapitolando" perché questa settimana è stata molto impegnativa e non ha fruttato molto in campo letterario, di serie tv o di film.
Quindi ho deciso di pubblicare la recensione di un libro che ho appena finito di leggere e che mi è piaciuto molto!

Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autrice: Shirley Jackson
Casa editrice: Adelphi
Numero pagine: 182 pg.
Prezzo di copertina: 18 euro

TRAMA
<<Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciott'anni e abito con mia sorella Costance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo  mannaro, perché ho il medio e l'anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. Detesto lavarmi, e i cani, e il rumore.
Le mie passioni sono mia sorella Costance, Riccardo Cuor di Leone e l'Amanita phalloides, il fungo mortale.
Gli altri membri della famiglia sono tutti morti>>.


IL MIO PENSIERO
Secondo incontro con Shirley Jackson, dopo un ottimo inizio con "L'incubo di Hill House", ho deciso di leggere anche questo suo romanzo di cui ho sentito pareri davvero molto positivi.
Il romanzo racconta la storia di una famiglia alquanto bizzarra, composta da uno zio invalido e da due sorelle. La particolarità di questa famiglia è che tutti gli altri membri della famiglia sono morti durante una cena.
Già da questo si può capire che non ci troviamo davanti ad un racconto semplice, infatti la particolarità della Jackson è quella di riuscire ad insinuare nel lettore un senso di inquietudine, di paura e di ansia.
La sorella più grande è Constance, la ragazza è stata accusata di omicidio, dopo la morte della sua famiglia ci troviamo davanti ad una ragazza chiusa e impaurita. Constance si occupa della casa e di cucinare, passa tutte le sue giornate nell'orto e a preparare cibi squisiti per lo zio e la sorellina.
Ha paura di uscire di casa e di incontrare le persone.
Mary invece è la sorella più piccola, passa le giornate nel giardino, passeggiando sulla riva del ruscello. Si diverte a sotterrare piccoli oggetti e sogna di poter vivere sulla luna.
Sembra andare tutto bene, sembra essere tutto normale, ma i pensieri di Mary sono oscuri.
Sicuramente ci troviamo davanti ad una ragazza come tutte le altre, Mary ha infatti diciotto anni ma da come parla e dalle cose che pensa ne dimostra dodici.
Devo essere sincera, questo personaggio, la sua psicologia mi hanno dato un senso di inquietudine.
Sicuramente uno dei punti di forza di questo romanzo è la suspence che riesce a creare, si  percepisce e ci entra dentro.
Devo essere sincera, dalle cose che vengono dette e da come vengono narrati i fatti il finale l'ho trovato prevedibile, sono giunta molto velocemente a capire chi aveva commesso l'atroce omicidio di massa.
Non ci vengono fornite spiegazioni, probabilmente bisogna arrivarci da soli, magari l'autrice vuole proprio questo. Vuole che ogni lettore giunga ad una sua personale spiegazione, anche se personalmente avrei preferito una conclusione leggermente diversa.
Comunque sia questo romanzo lo consiglio, trovo che la Jackson sia una scrittrice sottovalutata, il suo modo di scrivere è fluido e armonioso ed è una delle poche (a mio parere) a lasciarti dentro questo senso di inquietudine quando leggi i suoi romanzi.


Bene, io ho finito!
Chi di voi ha letto il romanzo? Anche voi avete trovato il finale molto prevedibile?
Fatemi sapere cosa pensate di questo romana e di questa scrittrice!


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